Si sente spesso parlare di medicina Olistica, ma mi chiedo se c’è effettivamente chiarezza su cosa sia effettivamente e in che modo si possa passare dalla teoria alla pratica.
Per medicina Olistica si intende l’interconnessione tra le singole parte dell’individuo e il tutto.
L’individuo, come suggerisce la parole stessa, è qualcosa di indivisibile, dove ogni singola parte dell’organismo
è collegata a tutto il resto. La struttura, le emozioni, la parte organica, la mente sono strettamente connesse. Pertanto,
per la medicina olistica la persona va vista nella sua interezza.
Gli squilibri che si generano vanno risolti ampliando la visuale, dalla problematica locale a tutto l’individuo.
La bocca, come teatro di manifestazioni patologiche dei denti,
della lingua, dei muscoli, di arterie e vene, innervazione e articolazioni,
riflette disagi e informazioni dell’intero organismo.
La malattia, nella visione olistica è sempre manifestazione di uno squilibrio. Sotto questa logica si
guida la persona ad un atteggiamento differente e alla comprensione delle proprie responsabilità.
Lo scopo è quello di riequilibrare di nuovo il sistema.
Il medico assiro Arad-Nan indicava al proprio re Asarhaddon: “Il mio signore soffre
di infiammazioni ai piedi e alle mani causate dal cattivo stato
della sua bocca. E’ necessario eliminare i denti malati: spariranno i dolori e il suo stato di salute migliorerà”.
La bocca è in prossimità al sistema nervoso centrale, in stretta relazione con le vie vegetative
e con i suoi vasi venosi, arteriosi e linfatici.
E’ inoltre il primo filtro per batteri e virus. Le patologie del cavo orale possono dipendere da problematiche presenti in altri
distretti dell’organismo o viceversa influire su di essi.
Secondo la medicina tradizionale cinese la bocca è l’unica zona del corpo in cui passano tutti i meridiani energetici.
La bocca ed i denti rispecchiano lo stato energetico di alcuni organi all’interno dell’organismo.
Per molti odontoiatri come per es. lo studio dentistico Marconi, l’odontoiatria olistica non deve sostituire l’odontoiatria
classica ma esserne una valida integrazione.
Ecco perché in una visione integrata dell’odontoiatria classica il dentista olistico, nella pratica, parte da un’attenta valutazione
dell’anamnesi del paziente. Si fa raccontare dal paziente tutto il suo trascorso per quanto concerne la sua salute in generale.
Solo successivamente esamina i denti, tutto il cavo orale compresa la lingua (quest’ultima in particolare può dare indicazioni importanti su patologie di altre parti del corpo)
Anche il viso viene esaminato.
L’odontoiatra integra le classiche procedure, che tutti noi conosciamo quando andiamo dal dentista, con la valutazione di possibili patologie del cavo orale
che possono causare problematiche per altri organi (anche a distanza di anni), di eventuali materiali tossici che possono rappresentare campi di disturbo.
A seguire verranno eseguiti esami idonei per convalidare quanto ipotizzato in prima analisi.
L’odontoiatria olistica normalmente utilizza sempre materiali biocompatibili che il paziente tollera maggiormente ed inoltre evita, per quanto possibile,
l’utilizzo di farmaci allopatici.
A conclusione della fase diagnostica il medico odontoiatra stila un piano di trattamento.